X come la vedo io i bambini autistici dovrebbero essere mandati in strutture adeguate, la scuola non è capace di trattare questi bambini e fanno solo che male al bambino. Ma questo dovrebbe essere fatto dal genitore che x il suo bene si dovrebbe muovere in questo senso. Questo vale sia x quanto riguarda la scuola che nello sport ed in ogni occasione dove il bambino si relaziona con le altre persone.
Questo non lo avevo proprio considerato: un commento del genere sulla mia pagina THE PRINCESS AND THE AUTISM!
Un commento espresso con estrema sicumera che lascia trasparire fin da subito la sicurezza di chi non deve ogni giorno prendere decisioni per un figlio che, raggiunta la maggiore età, dovrebbe essere in grado di autodeterminare il proprio futuro.
Prima di rispondere, però, ho voluto capire chi era la persona che aveva scritto questo commento e ciò che l’aveva portata ad una simile affermazione perentoria.
Questa persona “lavora nel mondo dello sport e dell’animazione e si è trovata a lavorare con bambini autistici, seguiti da persone che conoscono la malattia e sanno come trattarli, si è informata parlando con loro x sapere come relazionare con i bambini in qualità di istruttore o di animatore ed è questo che ha appreso.”
Ho sorvolato sull’estrema sicurezza con cui questa persona ha parlato di un argomento così delicato, dicendo che “la scuola fa male”, che “i genitori devono muoversi come da lei suggerito” e che pure le attività sociali devono essere fatte tra persone neurodiverse; ho cercato di comprenderne il livello di conoscenza dell’autismo. Ho cercato la Sua buona fede tra le righe, ma mi chiedo: basta davvero parlare un paio di volte con dei professionisti (spero che la definizione di “malattia” sia stata una misinterpretazione della persona che ha scritto il commento e non un errore grossolano dei professionisti con cui ha parlato) per essere così sicuri sulle decisioni da prendere sul futuro di un figlio?
I bambini autistici hanno un’abilitazione molto strutturata che occupa gran parte delle loro giornate: vanno a scuola seguiti da insegnanti di sostegno con rapporto 1:1, possono seguire delle terapie di tipo comportamentale o cognitivo comportamentale sempre in rapporto 1:1 (soprattutto nella prima infanzia e nei casi più gravi), hanno educatori che li seguono tanto a casa quanto a scuola e possono fare le medesime attività sportive dei coetanei, purché seguiti da istruttori debitamente formati.
Non c’è bisogno di mettere tutti i bambini autistici in struttura, cosa che, invece, potrebbe risultare contro producente, poiché limiterebbe le loro possibilità di relazione: le persone autistiche non sono malate come erroneamente scritto da questa persona e hanno bisogno di relazioni proprio come tutti noi, seppur con modalità diverse. Una società veramente inclusiva e non segregante a prescindere dovrebbe aiutare le persone autistiche a comprendere le regoli sociali e fare altrettanto affinché le persone neurotipiche ne comprendano le caratteristiche peculiari.
Ogni genitore si pone mille quesiti e vive costantemente nel dubbio, soprattutto quando deve scegliere il percorso del figlio. Noi genitori di persone disabili non siamo da meno, anzi siamo forse più preoccupati e attenti di altri nelle nostre valutazioni, perché siamo consapevoli di decidere il futuro dei nostri figli, futuro che stiamo imponendo loro, poiché spesso incapaci di prendere decisioni in autonomia.
Capisco la non conoscenza, apprezzo la voglia di apprendere, ma ci vuole maggiore rispetto per le persone autistiche e le loro famiglie: ogni genitore si trova costretto a prendere decisioni sofferte e penso che coloro che decidono per le “strutture” lo facciano con estremo amore, ma anche con immenso dolore. Lasciar andare un figlio è la parte più difficile dell’essere genitore: ci vogliono molto amore, consapevolezza e fiducia, soprattutto se quel figlio è disabile.
Suggerire che TUTTI i bambini autistici debbano andare in struttura è irrispettoso sia per le persone autistiche che per i loro genitori, indipendentemente dal percorso scelto: un figlio è una creatura che si ama con tutto il cuore, indipendentemente dal funzionamento neurobiologico e dalla gravità riportata sul verbale INPS.
Tralascio la parte in cui la persona di cui sopra, cercando di rigirare la frittata, afferma che “Forse il problema è il vostro nel non accettare la neurodiversità dei vostri figli ecco perché deviate in questo modo il discorso (diverse persone hanno affermato strenuamente di non essere d’accordo con la segregazione di tutta la popolazione autistica, n.d.r.). Capisco che non è semplice ma dovete farlo per il vostro benessere e di riflesso nel benessere dei vostri bambini.”
QUANTA STOLTEZZA IN POCHE RIGHE E QUANTA INCOSCIENZA! La persona non si è nemmeno resa conto del rischio che ha corso scrivendo un commento del genere sulla mia pagina.
Bon, vado a farmi una baguette di Nutella per riprendermi dallo shock. Chissà se Basaglia ne vuole un po’: stanotte l’ho sentito più volte rigirarsi nella tomba.

Mi fa venire voglia di sbattere la testa di sto fenomeno contro il muro. Complimenti per la diplomazia che hai dimostrato…. Io nn ce l ‘avrei fatta!!
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Ho portato pazienza e cercato di spiegare fino al momento in cui, anziché dire, “ok, ho sbagliato!”, ha scritto che noi genitori non accettiamo la condizione dei nostri figli. Lì non ci ho visto più.
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Ci sarà un giorno in cui capirà di aver detto un gran cazzata peccato nn poter essere presente in quel momento x godersi il momento!!
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Lo spero, ma alcune persone non imparano mai e altre non riconoscono mai i propri errori 😞
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Mi associo al primo commento… che gente!
Se puoi, non dargli peso, certe persone non lo meritano e tanto non capirebbero comunque 😉
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Io cerco sempre di spiegare, poiché capisco che non tutti conoscano le mille sfumature e le difficoltà dell’autismo, ma questa signora è decisamente andata oltre. 😅
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Fai bene, almeno all’inizio… poi se capisci che è una zavorra, lasciala pure andare 😉
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Sei stata fin troppo paziente e comprensiva! È facile mettere becco e giudicare quando non si è nel problema, che non auguro a nessuno però forse solo capitare nella condizione potrebbe far capire…io non accetto un commento simile e ilil blog non è il mio! Mi sveno e dissanguo per mia figlia per le terapie e il sistema nazionale non mi da un euro ci mancherebbe che non debba essere accettata a scuola non basta già l emarginazione a cui tutti ci costringete, sono furente conosco abbastanza sport e altro (sono stata pure x anni animatrice) per dire che questa tizia è un ignorante e fa cattiva pubblicità a chi lavora nel settore e si fa il mazzo per l’inclusione! Vergogna! E che non si permetta più …che ci pensi bene prima di giudicare perché ricordatevi tutti che esiste il karma
La fiera mamma di una bambina autistica che straamo e adoro, e soprattutto che ACCETTO (e come Katiuscia ho la fortuna di avere anche un altro figlio neurotipico quindi so bene la differenza e conosco bene i diritti di mia figlia!!! Scuola in primis) : Ludovica
Katiuscia sono sempre quella che ti aveva chiesto se hai instagram quando e se mi vorrai contattare…valedindin, ti abbraccio!
Fieblog non è il mio! Mi sveno figlia
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Non fare caso all’ultima frase ho postato senza rileggere, ero troppo accecata dalla rabbia
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Io avrei un’idea di dove mandare questa persona, e non sto pensando a una cosa volgare (anche se mandarcela non sarebbe comunque male).
La manderei in un posto dove la maggioranza sono persone ND, dove avrebbe a che fare con persone che la vorrebbero mandare in qualche istituto, imbottita di psicofarmaci, per la sola colpa di vedere il mondo in un modo che alla maggioranza non piace.
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Questa persona o è profondamente ignorante o è un troll. Fatto sta che le è stato spiegato e risposto adeguatamente ed educatamente, ma non ha fatto un passo avanti.
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