Quando Luca mi chiese di sposarlo, sua nonna e sua zia mi catechizzarono a colpi di quadrangoli e responsabilità muliebri. Cito testualmente: “Il matrimonio è un quadrangolo, tre lati li porta la moglie, uno il marito.” Leggesi: se va male è colpa tua.
14 anni dopo il quadrangolo ha perso un lato e ora Davide, Ariel ed io siamo un triangolo equilatero: tre elementi congruenti della famiglia, ognuno di noi porta la sua parte.
In questo momento così particolare per noi, Ariel sta pure entrando in fase puberale e, quindi, vive tutto con più frustrazione. Io, però, evito di rinchiuderla in casa, perché gli effetti del lockdown sono, ahimè, ancora ben presenti nella mia memoria e la porto in posti che conosce e che non la mettono troppo sotto pressione.
Bardata con paraorecchie e occhiali da sole, cerco di farle trascorrere giornate serene al di fuori delle mura di casa e aspetto che anche questa volta passi “a nuttata”.
Facciamo la spesa, una lista di poche cose mirate che lei mette nel cestino… Mette… Butta, lancia, scaraventa… Niente uova e bottiglie di vetro, per ora, nella lista di Ariel.
L’altro giorno Ariel era molto nervosa e poco collaborativa, ma la gentilezza del Signore che era in fila dietro di noi in cassa, mi ha ridato fiducia nel genere umano che spesso non ha abbastanza tempo per guardare oltre l’autismo e vedere la bambina. Con calma e pazienza ha aspettato che caricassimo i nostri prodotti sul nastro e che Ariel, molto svogliatamente, le riponesse nelle borse.
Quando mi sono scusata con lui e con la cassiera per l’attesa, mi ha rassicurata dicendo che “non aveva fretta e che comprendeva l’importanza di ciò che stavamo facendo.”
Mi ha commossa: senza bisogno di spiegazioni ha capito che quei 5 minuti in più sono la strada verso una vita (seppur minimamente) autonoma di Ariel.
E il bicchiere (ovviamente di plastica) è mezzo pieno di cestini della spesa e persone gentili che non ci vedono come un ostacolo ai loro ritmi, bensì come una famiglia che ogni giorno cerca il proprio baricentro.

Oh cara. Non ero al passo con le dinamiche famigliari ma – chissà perché… – non mi stupisce quando un uomo alza bandiera bianca di fronte ad una situazione…diciamo…spigolosa. In fondo conta solo un lato, (io direi pure mezzo), no?…………
Brava, bravissima invece Ariel in versione housewife, non desperate ma giusto un po’ “lazy”, dai. E a te, vertice luminoso del triangolo della bellezza, un grande abbraccio colmo di pensieri positivi e vicinanza. Forza tutta. E sì, un altro lockdpwn auto-imposto anche no, che il Covid uccide ma uccide anche l’isolamento, la solutidine, l’indifferenza. A rileggerci nel 2022!!!
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Ne avevo accennato qua e là, ma mai a chiare lettere, non ero pronta. 🌹
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Un piccolo gesto, ma davvero molto caloroso.
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In quel momento è stato pressoché salvifico. 🌹💙
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Tu, Ariel e Davide siete il più luminoso e pulito dei triangoli…anche se posso solo immaginare la fatica del tenere in bolla un poligono quando viene a mancare un lato (BTW, da notare che il lato è sempre maschile, che quello femminile – dicono “debole” – lotta con le unghie e con i denti come la più impavida delle Erinni e non si sottrae mai!). E Ariel, splendida shopping-aiutante, merita un applauso e tutto il tempo necessario per concludere con meticolosità e impegno le sue cernite. Insomma…mi ripeto, ma secondo me siete meravigliosi. Tutti e tre, sempre!
PS. Un augurio per un anno con meno salite e più discese o quantomeno collinette docili, di cuore.
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Grazie mille 💙💙 Noi siamo il “sesso debole” solo perché abbiamo meno forza fisica, mentre i ruoli si invertono quando si tratta di tutto il resto. Ho trascorso un anno davvero difficile, ma sto lentamente tornando in me. Un forte abbraccio e buon proseguimento d’anno 💙🌹
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