Gira, il mondo gira.
Chiudo gli occhi, sperando in un fermoimmagine.
Il nero oscilla tra lampi dorati.
Le tempie pulsano, mentre fotografie seppia si affastellano, tra lampi di dolore. Ricordi di te, di quello che eri, sogni di ciò che sarebbe potuto essere.
Le tue urla, mi straziano l’anima.
Vorrei aiutarti, vorrei capire cosa succede dentro di te, ma ora, in questo momento, sono stremata dal mio dolore.
Cerco di rialzarmi, di calmarti, di capire l’involuzione di questo periodo. Non c’è mai nulla di definitivo con te: ogni traguardo raggiunto deve essere costantemente ripetuto nel tempo, ogni obiettivo acquisito è fragile, come una di quelle foglie secche che iniziano a riempire il vialetto. Hanno resistito e lottato a lungo, ma il vento è più forte.
Ti abbraccio.
Mi abbracci.
Siamo dolore.
Siamo consolazione.
Siamo amore.