Soffro quando ti arrabbi e non ti senti compresa. I pugni serrati, i colpi alla testa, le urla mi straziano l’anima.
Il tuo dolore è il mio. Lo sento, lo percepisco sotto la pelle, tra le crepe del cuore.
Vorrei tornare ai nostri primi mesi insieme quando tu eri me ed io ero te. Due anime, due cuori legati da un cordone pieno di amore e di vita.
Oggi mi hai graffiata, strattonata, cacciata. Poi sei entrata a scuola con lo sguardo di chi si sente tradito dal suo migliore amico.
Vedi, Ariel, gli amici non sempre ci devono dare ragione, anzi, più sono veri e grandi, più si espongono a dirci le cose che nessun altro oserebbe metterci sotto il naso.
Io sono la tua mamma, ma, in questo momento sono anche la tua più grande amica.
Non va bene, noi due un po’ alla volta dobbiamo imparare a tagliare quel cordone. Sarà difficile, più per me che per te, credimi, ma io non posso essere tutto il tuo mondo.
Preferisco perderti un pezzetto ogni giorno che saperti sola quando non ci sarò più.
Preferisco crearti un futuro per il quale, in caso di incendio, tu decida di uscire di casa sapendo che, oltre quella maledetta porta, ci sono altre persone che ti vogliono bene.
Quindi, vai, piccola mia, cresci! Io sarò sempre con te, forse un passo indietro, ma saremo eternamente legate da un sottile filo dorato.

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