La maestra ha dato alla classe due filastrocche. I bambini devono sceglierne una ed impararla a memoria per lunedì.
Da Signorina Secchioncella quale sono, ho suggerito a Davide di iniziare subito, ma mi ha guardata come se fossi impazzita.
Per prima cosa ha iniziato a studiarne la lunghezza, la metrica, la sintassi e pure la difficoltà dei vocaboli. Poi le ha lette entrambe a gran voce. Infine ha guardato fuori dal finestrino e mi ha detto: “Mamma, siamo in un posto bellissimo! Sai che c’è? Qua non esistono le poesie da studiare a memoria.”
Benevenuti in Toscana, universo parallelo in cui le filastrocche ci sono, ma solo per essere analizzate in maniera scientifica.
P. S.: le foto sono di Davide. 😅