Mentre preparo i panini per il pranzo al sacco, penso agli ultimi giorni, a diverse cose lette su Facebook che hanno riconfermato la mia opinione su alcune questioni.
Non mi piace la definizione “bambini speciali”: tutti i bambini sono speciali indipendentemente dalle loro esigenze di crescita e accudimento.
Odio la locuzione “mamma coraggio”. Caratterialmente sono determinata e cerco di affrontare con coraggio ogni situazione più o meno difficile che la vita mi mette davanti, indipendentemente dalla condizione di mia figlia. Per quanto concerne il mio ruolo genitoriale, faccio tutto ciò che farebbe ognuno di voi al mio posto: crescere due figli in maniera equilibrata, amandoli ed educandoli al rispetto degli altri, a riconoscere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, a trovare il loro scopo nella vita. Ovviamente compatibilmente con le loro caratteristiche individuali. Poco importa che una dei due avrà sempre bisogno della mia mediazione: lei è una PERSONA e va aiutata a sviluppare le proprie potenzialità indipendentemente dal suo funzionamento.
In questi giorni ho avuto a che fare con una signora che ama autoproclamarsi “mamma coraggio” e ho capito che è talmente concentrata su stessa e compresa nel suo ruolo di madre di un bambino diversamente abile, da aver perso di vista la cosa più importante: suo figlio.
E questo è imperdonabile. Non aggiungo altro, perché non compete a me giudicare questa persona, ma mi permetto di darvi un consiglio: diffidate da chi si crogiola nella disabilità dei figli dimenticando che sono bambini con un futuro davanti e che vanno aiutati a crescere secondo etica e moralità. Sempre e comunque.
Basta con il pistolotto.
Ora finisco di preparare i panini, perché anche in vacanza il pranzo è un momento importante per la famiglia, indipendentemente dalle caratteristiche personali dei singoli membri.
E oggi il bicchiere… Ops, lo zaino è pieno di panini allo speck per pranzare vicino ad un lago gelato in cui si specchiano le montagne dove tutti, neurotipici e neurodiversi, siamo solo formiche di fronte alla maestosità della natura.