Un unicorno multicolore a spasso con pirati, fate, principesse e maghi;
una mamma combattuta;
uno scatolone di cartone in un negozio di alimentari;
una pila di materassi in palestra.
Cosa hanno in comune tutte queste cose?
La Princess, ovviamente!
Giovedì Ariel, travestita da unicorno, ha festeggiato il Carnevale insieme ai suoi compagni passeggiando per le vie del paese.
Da diversi anni Ariel partecipa alla mascherata della scuola, ma più per adattamento alle iniziative scolastiche che per suo divertimento personale. Ogni anno mi dico: “Oggi la tengo a casa, non ha senso mandarla a scuola”, ma l’esperienza mi ha insegnato che ad Ariel piace stare in compagnia, se il rumore è sotto controllo, e che le passeggiate la divertono, purché alla fine ci sia una gratificazione.
Ho cercato quindi di rendere l’esperienza più piacevole possibile ad iniziare dal costume. Sapendo che odia il raso che le fa venire i brividi al solo tocco, ho optato per un costume più confortevole: una tutona morbida del medesimo tessuto della sua coperta preferita e con un cappuccio in cui trovare rifugio in caso di eccessivo rumore. Prima di fargliela indossare, gliel’ho fatta accarezzare. Se non le fosse piaciuta, l’avrei mandata a scuola travestita da se stessa oppure l’avrei tenuta a casa. Ha invece gradito il costume e lo ha indossato felice. Sapendo che a scuola fa caldo e considerata la sua particolare termoregolazione, sotto al costume le ho fatto indossare un paio di leggins e una maglietta a manica lunga per evitare che soffrisse troppo il caldo e associasse, quindi, il costume a qualcosa di negativo.
Ariel è arrivata a scuola serena, salutata dai compagni che hanno particolarmente apprezzato il suo travestimento.
La passeggiata è andata bene e Ariel si è divertita con i suoi amici.
Queste situazioni sociali, però, la stancano molto, tanto da necessitare di un break: accompagnata dalla sua insegnante di sostegno è entrata nel negozio di alimentari di Silvia e, seduta sullo scatolone, si è premiata con una Coca Cola. E come darle torto? Pure io a metà mattina ho bisogno di staccare la spina e prendere un caffè.
Al rientro a scuola ha cercato rifugio in palestra, dove, una volta tolto il costume, si è appallottolata sui materassi: fa sempre così quando gli stimoli (suoni, luci, odori) sono troppi e deve chiudere i canali sensoriali per non sovraccaricarsi. Poi, una volta rilassata, è serenamente tornata in aula.
La mattinata è stata sicuramente positiva: Ariel è stata tranquilla, si è divertita e si è adeguata alle richieste, una bambina tra i bambini, ma questa giornata l’ha stancata moltissimo.
Sono grata alle insegnanti di sostegno per averla assecondata portandola a prendere la sua bibita preferita e lasciata libera di riprendersi dalla fatica: Ariel ogni giorno fa mille passi nella nostra direzione, cercando di adattarsi a regole che a volte non capisce o che, peggio ancora, la stancano molto. È davvero importante per me sapere che è seguita da persone che rispettano i suoi tempi e le sue necessità.
E giovedì il bicchiere è stato pieno di Coca Cola, amici mascherati e materassi per la Unicorn Princess che a volte impara e molto insegna.