Caro Luca,
Ti ricordi dello scorso San Valentino?
Eravamo a passeggio per Pordenone quando ti è venuta voglia di gelato. Ne abbiamo preso uno per asporto. Tu ordinasti una pallina di “cùpido”.
Imbarazzo della sottoscritta.
Imbarazzo della gelataia.
Tu non capivi. Ti ho fatto notare che eravamo a S. Valentino e che, forse, il gelato si chiamava “cupìdo”.
Poi rivolgendomi alla ragazza, le spiegai che in fondo non era tutta colpa tua: l’angioletto nudo e svolazzante sul cartellino del gusto non era sufficientemente grande!
Ripeto, non è colpa tua! Tu sei un tipo concreto, uno che non bada ad un certo tipo di romanticume. E poi, hai fatto il liceo classico, ti piaceva più il greco del latino. Se lo avessero chiamato Eros, non ci sarebbero stati fraintendimenti.
Quest’anno, per ovviare al problema, ti sei fatto mettere in turno 12 ore.
Ma non ti preoccupare, io e i nostri 2 “cùpidi” ti aspetteremo alzati per farti gli auguri di persona.
Per ora buon San Valentino, romanticone!!