Alcune parole sono usate, consumate, abusate dall’uso improprio che ne viene fatto. “Guerriero” è una di esse.
Oggi è facile autoproclamarsi “guerrieri”, ma la vera forza, il coraggio e l’incoscienza del guerriero si vedono nel momento del dolore, della paura, dell’abbandono.
In questi giorni mi guardo attorno e vedo VERE guerriere lottare: ognuna porta il proprio peso coraggiosamente silenziosa e combatte la propria battaglia con determinazione e tenacia.
Alcune combattono la malattia, la tragedia della perdita di una persona cara, la precarietà del quotidiano; altre lottano per tutelare i diritti dei loro figli, genitori, fratelli o sorelle; tutte non sognano altro che di traghettare la famiglia verso quella serenità che, in questo istante, può sembrare solo un lontano miraggio.
Io vi vedo rannicchiate nei vostri letti, mentre piangete silenziosamente.
Io percepisco il vostro dolore, la vostra paura, la vostra solitudine.
Io sento le vostre urla di dolore e rabbia, grida che rimbombano nelle vostre menti e nei vostri cuori.
Io vi capisco mentre vi guardate allo specchio e continuate a chiedere: “PERCHÉ?”
A tutte voi, amiche care, va il mio pensiero e vi ringrazio per la forza che ogni giorno regalate a questo mondo troppo spesso impegnato a guardare altrove per accorgersi di voi.
Io vi vedo.
Io vi penso.
Io vi abbraccio.
Una ad una.