Davide: “Mamma, oggi mi sono divertito tanto, ma è tutto il giorno che sento le voci di Ariel e di papà. Chissà come stanno senza di noi…”
Ariel nel buio continua a ripetere il suo mantra: “Io… Io… Ojo… Io… Io… Ojo…” (Io voglio, ndr)
Luca: “Ho bisogno di fare uno stop e di ripartire da Ariel.”
Davide: “Arieeeel! Basta! È tutto il giorno che urli!”
Ariel piangendo tira testate al vetro della finestra.
Luca sta seduto sul letto a testa bassa e con il viso nascosto tra le mani.
Io sgrasso padelle con la paglietta e cucino torte.
Davide piange: “Questa è la più brutta vacanza della mia vita.”
Io piango: “Non é giusto! Lo stiamo facendo per noi stessi o per lei?”
Ariel urlando si dimena mentre quattro persone la contengono per farle il prelievo.
Baloo uggiola sulla porta: “Umani!! Dove andate? Quando tornate? Voglio venire anch’io!”
Ariel salta felice sul letto.
Davide scopre un cagnolino sotto al tavolo e chiede: “Mamma… Come ci è finito lì sotto? … Papà lo sa? … È arrabbiato?… No? Sul serio? Allora posso essere felice?”
Luca sorride con gli occhi.
Davide e Baloo corrono insieme in giardino.
Io mi godo il fuoco che arde nel caminetto.
Ariel accarezza Baloo e lo guarda dritto negli occhi.
L’anno appena finito è stato difficile, intenso, struggente, a tratti dolcemente amaro, a volte sorprendente.
Ho pensato a lungo cosa augurare a voi tutti senza trovare una formula che andasse bene ad ognuno e quindi vi auguro:
Tanta salute, senza retorica, ma con molto affetto;
Un mare calmo di serenità. Nel mio piccolo mondo autistico, la serenità è infinitamente più preziosa della gioia, effimera ed evanescente come la Coca Brioschi (per inciso non sono MAI riuscita a farla bere ad Ariel);
Amore quanto basta per sentirvi importanti per qualcuno, ma non ossessionati o impauriti dalla forza del sentimento;
Denaro a carriolate: ho il mito del vil denaro trasportato in carriola da quando mio nonno, fuggito dal campo di concentramento alla fine della guerra, ne trovò una piena di Marchi. Per giorni spinse la sua nuova amica monoruota, finché si fece convincere che quel denaro non aveva alcun valore e l’abbandonò per tornare ai suoi amati campi;
Un lavoro. Che sia croce o delizia, poco importa: se non trovate la carriola abbandonata da mio nonno, vi tocca faticare!
Un cane ricciuto con il cappottino rosso affinché tutti guardandovi a passeggio insieme possano pensare: “È proprio vero che il cane assomiglia al padrone!”
Un tir di Nutella e ribadisco: no, non l’ho rubato io il camion dal prezioso contenuto.
Un abbonamento in palestra da poter dimenticare in qualche cassetto;
Un baule pieno di nuovi amici da scoprire pagina dopo pagina mentre venite trasportati sulla luna, a Bali, al centro della terra o ventimila leghe sotto i mari;
Una valigia di viaggi per i paesi più lontani o i villaggi più impervi, per grandi metropoli o paesini sperduti, purché al ritorno a casa vi sentiate più Umani;
Coerenza, condivisione, tenacia, saggezza e passione, vivide come le stelle di questa fredda notte invernale;
Affetti sinceri che vi aiutino a costruire una barriera dalle sanguisughe emotive;
Ed infine un bicchiere colmo di speranza. Preceduta da tutti i mali del mondo, dal vaso di Pandora uscì per ultima la speranza: senza di essa le nostre vite sarebbero ben misere esistenze.
Buon Anno a tutti voi, cari Amici.
Cheers!
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