“Mamma, come riesci a essere così calma con tutte le cose che stai facendo tra Ariel che sclera, casa, scuola e università?”
“Ti sembro calma?”
“Sì.”
Inghiotto il bolo di ansia.
Sorrido.
“Si chiama masking, amore mio.”
“E cos’è?”
“Hai presente le maschere veneziane?”
“Quelle di porcellana tutte truccate?”
“Sì, quelle. Ecco. Immagina di averne una sul viso tutto l’anno, anche quando non è Carnevale, e di fare vedere agli altri solo quello che vogliono vedere.”
“Ma è faticoso…”
“Faticosissimo, ma se mi abbracci la stanchezza se ne va.”
Mi stringe forte, ormai è alto quasi quanto me, il mio ragazzo lungo e secco.
Una lacrima si ferma all’angolo dell’occhio destro.
“Piangi, mamma?”
“No, tesoro, non sto piangendo: mi è andato un po’ di amore nell’occhio.”