Ariel

Ad ognuna il suo

Ciaf.
Sento l’umido risalire dalla ciabatta.
Ciaf.
Non può essere!
Non di nuovo.
Ciaf! Ciaf!
In controluce il pavimenti brilla come uno specchio.

Arieeeeel!

Arriva e mi guarda da sotto in su con aria innocente.
Dal wc esce tanta acqua quanta ne produce la Fontana di Trevi.
Dopo una rapida perlustrazione che meriterebbe “pinne, fucile ed occhiali”, il bollettino è il seguente:
‌* bagno: 3 cm di acqua;
* ‌corridoio: 2 cm di acqua;
* ‌cameretta: 2 cm di acqua;
‌* camera ex matrimoniale, ora tripla con cuccia aggiunta: 2 cm di acqua;
* ‌due rotoli di carta igienica risolti al puro tubicino di cartone, ormai disciolto in una pappa orrenda.

Tempo di caricare le ennesime lavatrice e asciugatrice e Ariel ha trasformato la zona notte in una piscina olimpionica.
4 secchi e 5000 colpi di mocio dopo, traggo le seguenti conclusioni:
* Il silenzio è d’oro, tranne quello di Ariel che è d’acqua;
* meglio un wc ostruito con la carta igienica sporca di pipì oggi che uno con la carta igienica sporca di cacca domani;
* chi fa da sé fa per tre, ma il mocio tocca sempre e comunque a me;
* si vive una volta sola! E, grazie a Dio, sono cattolica e non credo nella reincarnazione;
* il paniere delle spese straordinarie dei figli va aggiornato con la carta igienica a strappi.

Oggi molte di voi riceveranno la mimosa, io, invece, ho ricevuto un mazzo di mutande bagnate dalla Princess: ad ogni donna il suo bouquet!

Io la butto lì, senza alcun messaggio subliminale, ma se qualcuno non ha mal di schiena e vuole cogliere… Bello il fiore giallo, ma volete mettere la torta o il cocktail?

Immagine tratta da ricettedellanonna.net

Ariel

Shhhh!

In principio fu Baloo.

Poi toccò ad Alyssa, Kiki e Nini.

Stamattina a me.

Man mano che le rompiamo le scatole, Ariel ci prende per mano e con estrema delicatezza ci accompagna fuori.

Poi corre dentro e chiude, pardon, sbatte la porta alle nostre spalle.

Fortuna che mi ha aperto Davide, altrimenti il parco reale avrebbe avuto una nuova statua di ghiaccio.

Oggi ho avuto la conferma definitiva che secondo la Princess un bel tacere non fu mai scritto e che se dobbiamo proprio parlare, dobbiamo immaginare di essere su un vagone “area silenzio” di Trenitalia e sussurrare, pena la glaciazione eterna.

Ho altresì capito che la sua sensibilità uditiva è seconda solo al fastidio per tutto ciò che respira. Quindi oltre che a parlare piano, dobbiamo pure respirare piano, possibilmente senza fare rumore… Ti addormenti di sera, ti risvegli col sole… Ops… Sto divagando.

Credo che stia cercando di farmi la corona, ma non ha ancora capito che io sto a lei come la Betty sta a Carlo: devono tornare le glaciazioni prima che io abdichi al trono.

Shhhh, fate piano che mi si imbizzarisce la Princess!
Il mondo intorno a noi · La famiglia "autistica"

Le loro voci

Uuuh… bello questo gioco…

“Fallo con tuo figlio/a e guarda cosa ti risponde”

Aspe’… Leggo le domande prima, perché non vorrei che ci fosse qualcosa di equivoco… No, si può fare!

Mmh, però Davide è troppo grande, non avrebbe senso. Lo faccio con Ariel…

E invece no.

Lo farei con Ariel se mi potesse rispondere, se riuscisse a mantenere la concentrazione attiva per 15 quesiti ed altrettante risposte, se capisse almeno una parte delle domande e conoscesse alcune risposte.

Per lei questo gioco non ha senso, poiché troppo astratto e, ancora peggio, riferito ad un’altra persona.

Ogni tanto le chiedo:

“Quanti anni hai?”


“Ti piace?”


“Sei triste?”

Sguardo vacuo ed evitamento, chiari sinonimi di non comprensione.
Ormai la conosco, la mia Princess: quando capisce la domanda, ha l’occhio brillante e cerca in tutti i modi di dare la risposta, mentre quando scappa… Sì, scappa, corre letteralmente via da ciò che non comprende.

Non mi sto piangendo addosso, la mia bambina è perfetta così, non le manca assolutamente nulla di tutto ciò che ha. Tra le due, sono sicuramente io la  fragile, sono io che non riesco ad andare oltre i suoi silenzi: lei mi trova sempre, mentre io mi perdo.

Amate le parole dei vostri figli, ascoltateli soprattutto con il cuore: non saranno bambini in eterno e non condivideranno con voi le loro esperienze, i loro sogni. Costruite insieme i ricordi, giorno dopo giorno.

Le loro voci, le loro parole, i loro canti sono preziosi, non dateli per scontati.

Io non posso fare il quiz con Ariel, ma posso guardare “Pinocchio” con lei, strette sul letto, mentre ci facciamo le coccole; posso ascoltare Davide parlare della scuola, del calcio, di geografia, di geopolitica, di arte, dei luoghi che visiterà quando farà la guida turistica. Soprattutto li posso abbracciare stretti in fredde notti invernali, mentre Davide borbotta nel dormiveglia e Ariel mi accarezza i capelli.

Posso sognare con loro adesso, domani chi lo sa.