Ariel ha una spiccatissima selettività alimentare incentrata su tre capisaldi:
1) il cibo che mangia deve rientrare nella punta della piramide alimentare;
2) deve essere di colore giallo impanato;
3) più può sporcare casa mangiando, meglio è.
Le lasagne devono essere fatte con la Sfogliavelo di Rana, il ragù della mamma e la Besciamella della Chef. A casa nostra, montate in sua presenza e, in caso, trasportate a casa della nonna.
Quando mangiava la pasta (ora si è presa una pausa di riflessione), gradiva solo le mezze penne della De Cecco con Tonno Rio Mare. Non il pescato a canna, per amore diddio!
La brioche è esclusivamente alla marmellata de “Il Pasticciere”, i
bastoncini di pesce sono della Findus e i Cordon Bleau e i wurstel “Wudy” della Aia.
Adora la Coca-Cola, ma accetta anche la Pepsi, unica concessione della nostra Princess senza pisello, perché schifa frutta, verdura e legumi, nonché dolci e gelato. Ama, però, mangiare lo zucchero con il cucchiaino e caramellare tutta la casa.
Ora, a quasi 9 anni, ha scoperto le patatine.
Rigorosamente le Classiche della San Carlo.
E sì: ho provato più volte a cambiare marca, ma il suo delicatissimo palato riconosce subito le differenze e schifa ciò che non le piace. Abbiamo lavorato a lungo sulla sua rigidità alimentare, ma con scarso successo.
Lei è soddisfatta di ciò che mangia, è normopeso e le sue analisi del sangue sono perfette.
Mi chiedo: ha senso insistere nel cambiare il suo stile alimentare o sarebbe l’ennesima imposizione decisa da altri per lei?

La mia “aliena” trangugiava di tutto, adesso all alba dei sei anni è cominciata la selettività alimentare…con mio grande sconforto veramente! Ti avevo già scritto…su instagram sono valedindin
un abbraccio e grazie mi conforta tanto leggerti
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Scusa, ma frequento poco instragram. Forse lo devo rivalutare 😅 Crescendo cambiano tutti i loro gusti, anche i bambini NT. Se stanno bene e sono soddisfatti, non è un grosso problema. Se, invece, hanno carenze… I tuoi terapisti o il pediatra cosa dicono?
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Grazie della risposta! Devo ripeterle gli esami del sangue proprio per valutare un po’ e per quanto riguarda terapia se riusciremo a fare la supervisione ne parlerò visto che è insorta la cosa in corrispondenza della quarantena
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Potrebbe anche essere stressa: la quarantena è particolarmente destabilizzante per alcuni bambini. Forse lei ha manifestato il disagio con una chiusura nei confronti del cibo. Fai bene a parlarne con i terapisti. Un abbraccio e se ti va, fammi sapere come procede 😁
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