Davide · La famiglia "autistica"

La lasagna

Davide sta guardando “The Grand Tour”, la sua nuova ossessione televisiva, mentre io piego la biancheria ancora calda di asciugatrice. Il soggiorno è illuminato dalla lampada Ikea e dai bagliori provenienti dalla televisione, Ariel sta già dormendo e Baloo è schiantato sul tappeto vicino al caminetto acceso: un raro e prezioso momento di pace con il mio primogenito.

Guardo con amore il suo piede spuntare dal divano e lo sento ridacchiare alle battute dei tre inglesi.

“Ti voglio bene, Davide.”

“Grazie.”

Grazie?! Dopo 20 ore di travaglio, un numero imprecisato di punti di sutura in una parte del corpo a cui tengo molto, nausee e vomito fino in sala parto, milioni di pannolini cambiati, centinaia di notti insonni, ottengo un “grazie”?!

Eh, no, caro il mio Apollonio! C’è solo una risposta corretta al “Ti voglio bene” della tua mamma ed è:

“Anch’io, te ne voglio tantissimo! Sei la mamma migliore del mondo, non amerò mai nessuna donna come amo te e il tuo pasticcio è da 3 stelle Michelin.”

Lo so che la sua risposta nasce dalla concentrazione che sta dedicando al programma e non alla mancanza di amore, ma fa ugualmente un male cane. Guardo di nuovo il suo piede: non è più il piede cicciotello di un bambino, bensì il piede lungo e magro di un ragazzino. Mi tocca giungere a patti con me stessa e ammettere che il mio bambino sta crescendo.

Quindi, faccio un passo indietro e ammetto che potrei accettare anche questa risposta:

“Anch’io, te ne voglio tantissimo! Sei la mamma migliore del mondo e il tuo pasticcio è da 3 stelle Michelin.”

Ancora troppo?… Avete ragione, non sono la mamma migliore del mondo, faccio continuamente errori, ma cosa volete da me? Mica è facile ammettere che i nostri figli stanno crescendo e che non sono nostri ma del mondo? Ok, va bene… Mi basta quanto segue, ma da qui all’eternità non sarò disposta ad accettare nulla di meno:

“Anch’io, te ne voglio tantissimo e il tuo pasticcio è da 3 stelle Michelin.”

Perché va bene tutto, ma togliermi anche il primato della lasagna, no!

E oggi il bicchiere è  mezzo pieno di vino rosso per accompagnare un piatto di pasticcio alla bolognese preparato con infinito amore per un ragazzino che sta crescendo troppo in fretta.

P.S.: scegliete voi il vino, perchè io non me ne intendo. Su internet ho scoperto che “un vino per accompagnare le lasagne deve avere struttura importante, acidità evidente e persistenza”… Qualsiasi cosa voglia dire tutto ciò 🤷 Se volete, però, sono in grado di fare ottime recensioni di creme spalmabili alla nocciola.

Cheers!

piede

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