Ho un pensiero fisso che mi rimbalza nella scatola cranica: quando torneremo alle nostre vite, chi penserà a noi caregivers e ai nostri cari?
Le nostre energie vengono lentamente bruciate dall’accudimento costante e dalle mille abilità richieste durante questa quarantena. Ne avremo ancora a sufficienza quando riprenderemo le nostre routine fatte di lavoro, terapie, piscina, logopedia…?
Chi assisterà i nostri amati genitori, figli, fratelli quando i centri e le scuole saranno ancora chiusi, i servizi assistenziali non saranno ancora riattivati, ma dovremo riprendere le attività lavorative?
Se avete le risposte, vi prego di condividerle con me, perché ci sto perdendo la testa e prova ne è che il post è di soli 800 caratteri spazi inclusi: pure la logorrea mi sta abbandonando.