Mia nonna diceva: “Ognun al sint al sô mâl.”*
È perfettamente vero e in fondo naturale: come si può capire la vita altrui se non si vivono esperienze simili?
E anche in quel caso il sentire è estremamente personale e variabile, dipendente da mille fattori esterni.
Stavo cercando di scrivere un post ironico sulla quarantena, ma mi rendo conto che divertente ci sarebbe solo ciò che io vorrei farvi vedere.
La realtà è che ancora una volta mi trovo al confino nell’angolo più lontano dell’orto sperando di non venire inseguita dai miei congiunti.
Ho bisogno di stare da sola, ma in questa situazione non è possibile, perché, sebbene, la casa sia grande, loro mi trovano ovunque e, se mi chiudessi in camera a chiave, Ariel sfonderebbe la porta a testate. E non è una battuta.
Così sto qua a guardare il mondo da dietro una rete verde cercando la forza di rientrare in quel girone infernale che è la mia casa in questo momento.
* friulano, ciascuno sente il proprio dolore
