Ho due figli abilmente diversi.
L’Uno conosce tutte le capitali e le bandiere degli stati del globo, cita interi dialoghi di trasmissioni di cucina e snocciola i risultati delle partite di tutte le “serie A” del continente europeo.
L’Altra sa fare i puzzle a rovescio, bypassa tutte le password che imposto sul cellulare e riconosce i suoi wurstel preferiti semplicemente annusandoli.
L’Uno è completamente negato con il flauto, ha un’autostima bassissima, quasi patologica, e spesso gli devo ricordare di pensare prima di parlare.
L’Altra ha una brutta calligrafia, ha un’autostima altissima, quasi patologica, e non parla, ma pensa davvero molto.
L’Uno è spesso preso di mira dai bambini e sta crescendo con la convinzione di essere sbagliato e ne soffre moltissimo.
L’Altra è raramente presa di mira dai bambini e suppongo che comunque non gliene freghi nulla visto che non l’ho mai vista soffrire dopo un brutto episodio.
Per alcune persone L’Uno è un bambino dolcissimo con spunti geniali, per altri è un secchione fastidioso.
Per alcune persone L’Altra è una bambina determinata con spunti geniali, per altri è una scema con il cervello come una pallina da pingpong.
L’Uno non ha certificazioni, L’Altra per la legge 104 è un art. 3 comma 3.
Non ho figli normali, non ho figli speciali, ho due figli: sono bambini con pregi e difetti.
Le loro conquiste sono loro, non mie: io li accompagno e lascio loro il diritto di sbagliare.
I miei figli sono abilmente diversi tra di loro, ma riempiono il mio mondo di amore in modo abilmente uguale.

Sei una mamma fantastica.
P.S. la normalità non esiste.
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Verissimo! La normalità è un’astrazione.
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