Il sole splende, una fugace tregua alla pioggia che da giorni sferza il nostro piccolo mondo antico.
I bambini corrono sullo spiazzo erboso, alcuni si arrampicano sul pozzo, altri guardano l’angelo dorato che dall’alto protegge la città.
Siamo sedute ad un tavolino in ferro battuto, tu Coca liscia, io Gingerino corretto ghiaccio e limone. Il tuo dinosauro arancione continua a scavare gallerie profondissime raccogliendo pietre preziose.
Qualcosa attira la tua attenzione: un cucciolo! E’ delizioso, orecchie lunghe e grandi occhi languidi. Una bambina lo tiene al guinzaglio, mentre altre 3 o 4 si accovacciano di fronte a lui accarezzandolo dietro alle orecchie.
Ormai, dopo le infinite volte in cui hai cercato una relazione con i tuoi coetanei, sai che con loro non potrai giocare e nemmeno ci provi più. Troppe delusioni, troppo scoramento, ma un cucciolo! Con lui sì, che puoi giocare: ti puoi far leccare, inseguire e coccolare.
Ti avvicini correndo e urlando, le manine agitate, il viso sorridente. Sei felice, perché pensi di aver trovato un nuovo amico, un altro Baloo da amare e al quale confidare tutti i tuoi segreti.
Le bambine si spaventano, hanno paura di te: una si tappa le orecchie, la più grande, una decina di anni ad occhio e croce, più croce che occhio, fa arretrare le altre mettendosi davanti a loro e le protegge a braccia aperte, i palmi rivolti verso di loro, lo sguardo deciso.
Tu ti fermi. Non capisci e come potresti capire? Io stessa non capisco… Ti prendo per mano, la stringo forte e continuo a guardare le bambine che fanno un ulteriore passo indietro.
Guardo la decenne negli occhi, lei con lo sguardo mi dice: di qua non si passa.
Con la voce rotta e il cuore che batte all’impazzata riesco solo a dire: “È solo una bambina, non vi morde… Dovreste imparare a conoscere e ad amare il diverso…”
Prendo la Princess per mano e ce ne andiamo a testa bassa, le corone che pendono desolate, lo scettro abbandonato vicino al pozzo, mentre il trono di illusioni su cui ero seduta va a fuoco e la rabbia inizia a fare a pugni con la tristezza.
